L’ipovisione negli ultimi 150 anni
Negli ultimi 150 anni, molte cose sono cambiate per ipovedenti e non vedenti. Nel 19° secolo accadeva infatti che l’ipovisione o la cecità condannassero una parte dei soggetti affetti a una vita costretta in un ospizio, se non addirittura a mendicare per le strade.
Nel 1868 il Dottor Thomas Armitage, egli stesso non vedente, ritenne che il primo passo per migliorare le condizioni di vita dei soggetti afflitti da grave riduzione della vista fosse di dar loro modo di leggere.
Per questo fondò il Royal National Institute for Blind people in Inghilterra, istituzione che nel 1870 pubblicò per la prima volta dei testi in Braille.
L’idea che l’ipovisione e la cecità non dovessero necessariamente impedire una vita normale era per la prima volta perseguita con intento ed energia, e da allora si sarebbero susseguiti numerosi progressi.
Sempre il RNIB creo i primi centri di riabilitazione per i ciechi di guerra e istituti dedicati alla cura dei bambini non vedenti che si ponessero lo scopo di incoraggiare l’indipendenza della persona, piuttosto che di isolarla dal resto della società.
Piano piano cresceva anche l’orgoglio, e, nel 1920, 200 uomini ciechi marciarono da Manchester a Trafalgar Square sventolando una bandiera “giustizia, non carità”.
Nel 1922 venne introdotta la notazione musicale in Braille, e nel 1935 venne registrato il primo audiolibro. Tra i primi audiolibri mai registrati vi era l’omicidio di Roger Ackroyd, di Agatha Christie.
Dopo le case per l’infanzia, RNIB aprì dei college con residenze per preparare i soggetti non vedenti e ipovedenti alla ricerca di lavoro. Gli audio libri riscuotevano successo, e autori con Roald Dahl si recavano presso gli studi di registrazione di RNIB per narrare i loro stessi libri.
Negli anni ’80 i bambini non vedenti frequentavano orami comunemente le scuole tradizionali.
Nel 1987 venne introdotta la pavimentazione tattile per aiutare i pedone agli incroci e rendere più sicuri gli attraversamenti.
Il primo software di sintetizzazione vocale, chiamato Jaws, venne sviluppato nel 1995, dando modo a ipovedenti e non vedenti di lavorare con le più recenti tecnologie computerizzate.
Le banche nazionali iniziarono a prestare la loro attenzione a questo tema, cominciando a coniare monete e banconote il cui valore fosse facilmente distinguibile al tatto, e presto arrivarono le audio descrizioni per i programmi televisivi.
Oggi si continua a lavorare per mettere la tecnologia al servizio dei bisogni specifici di non vedenti e ipovedenti, nello sforzo di eliminare quante più barriere alla piena accessibilità delle nostre società a tutti gli individui.
Vale la pena di notare che le tecnologia sviluppate per venire incontro alle esigenze di soggetti ipovedenti non cessano di produrre ricadute positive per tutti i membri della società: gli audio libri, per esempio, sono diventati un passatempo ed una modalità di accesso alla lettura diffusa tra chi problemi di vista non ne ha, cosi come tecnologie si sintetizzazione vocale o dettatori vocali sono utilizzate con profitto da una grande fascia di popolazione.
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